Spesso diciamo “sono depresso” nel momento in cui sperimentiamo un calo del tono dell’umore. È di uso comune etichettare qualcuno come depresso amplificando degli stati emotivi che in realtà sono funzionali e non di rilievo clinico.
Esistono delle differenze sostanziali tra la tristezza e la depressione.
La tristezza è una delle emozioni di base e come tale è molto importante. Ci permette di elaborare gli eventi negativi che ci accadono e ci spinge nella direzione del cambiamento. Permette di segnalare agli altri il nostro bisogno di vicinanza, rivestendo quindi un ruolo fondamentale anche a livello relazionale. La tristezza è uno stato emotivo momentaneo e non interferisce significativamente con la quotidianità della persona. È un emozione che non è eliminabile dalla nostra esperienza, è una naturale fase di passaggio.
La depressione invece è una vera e propria condizione clinica che compromette la quotidianità dell’individuo e necessita di trattamento. Tende a persistere per diverso tempo e comprende altri sintomi oltre alla tristezza, sia fisici che psicologici. Nella depressione spesso diventa difficile identificare delle cause scatenanti.
Tristezza e depressione sono termini utilizzati in modo intercambiabile nel linguaggio comune, ma quando si sperimenta un calo dell’umore consistente e duraturo, è bene distinguere tra un transitorio vissuto di tristezza e una condizione più grave quale la depressione.
Se ti riconosci nei sintomi depressivi o se hai bisogno di aiuto per riconoscere lo stato che stai vivendo, chiedi aiuto ad un professionista!
𝐃𝐨𝐭𝐭.𝐬𝐬𝐚 𝐄𝐯𝐚 𝐆𝐀𝐈𝐀 -𝐏𝐬𝐢𝐜𝐨𝐥𝐨𝐠𝐚 𝐏𝐬𝐢𝐜𝐨𝐭𝐞𝐫𝐚𝐩𝐞𝐮𝐭𝐚
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